Palma da vino cilena

Jubaea chilensis

Descrizione generale

Come indicato dal nome vernacolare si tratta di una pianta originaria del Sud America e più precisamente del Cile, dove occupa un’areale ristretto. Questa ristrettezza geografica rende la specie un endemismo cileno. La pianta porta foglie di più di 4 metri, sempreverdi e disposte a spirale e mostra una struttura imponente che può raggiungere i 15 metri di altezza ed un fusto dal diametro di quasi 1 metro. I fiori disposti a grappoli sono insignificanti, mentre i frutti sono carnosi e contengono un nocciolo. L’imponenza di questa specie ha fatto si che, attorno alla metà del 1800, la pianta è divenuta simbolo di ricchezza diffondendosi ed adornando i giardini aristocratici d’Europa.

Adattamenti e curiosità

La specie, come lasciano anche intendere i nomi vernacolari attribuitigli, è utilizzata principalmente ad uso alimentare: sia per i suoi frutti, sia per la sua linfa. I primi sono avvolti da una polpa carnosa, di colore giallo, il cui gusto richiama i frutti tropicali, mentre il nocciolo al suo interno ricorda – sia nella forma che nel gusto – un piccolo cocco di 2 cm di diametro. La linfa zuccherina viene invece utilizzata per la produzione di sciroppo o lasciata fermentare per produrne il vino di palma. Questo processo – ora limitato dalla legge cilena - implica l’abbattimento dell’intera pianta. L’eccessivo sfruttamento, la distruzione dell’habitat e l’occorrenza in un areale ristretto rendono questa specie minacciata d’estinzione.

Dettagli

  • Famiglia

    Arecaceae

  • Settore tematico

    Cile